Iniziare qualcosa di nuovo può essere veramente difficile, soprattutto se si tratta di un nuovo progetto o di un nuovo approccio ad un progetto di cui non si ha alcuna precedente esperienza.
Il “nuovo” implica rischi e sfide, ma per altro aspetto anche opportunità e crescita.
In queste circostanze, è fondamentale avere la giusta mentalità.
Il primo passo è concentrarsi sulla vision. Qualunque sia il punto di partenza di un progetto, sia esso una grande idea o un pensiero estemporaneo, è necessario averne chiara la vision: cosa si propone di realizzare il nostro progetto? La definizione della vision può rivelarsi difficile, soprattutto se l’organizzazione si muove in un campo non ancora familiare, ma l’impostazione di fondo deve necessariamente essere fissata prima di far partire il progetto.
Il secondo suggerimento è di guardare anche fuori dalla propria organizzazione. Sicuramente ci sarà un patrimonio di conoscenze all’interno dell’organizzazione o azienda sui progetti e il lavoro fatto in passato, ma se si sta iniziando qualcosa di nuovo o si approccia un problema in modo diverso, sarà ragionevolmente necessario guardare a esperti esterni all’organizzazione.
Il terzo passo è costruire su ciò che si sa già. Non c’è bisogno di buttare via ciò che è stato fatto prima, al fine di provare cose nuove. I progetti precedenti, nel bene e nel male, sono sempre fonte di lezioni e di valore per l’organizzazione.
Il quarto passo è accettare il fatto che il rischio è inevitabile, soprattutto nei progetti che prevedono qualcosa di nuovo o di diverso dal consueto. Pertanto bisognerà predisporre un solido piano di gestione del rischio, che comprenda fra l’altro un’accurata strategia di comunicazione.
L’ultimo in ordine di elencazione ma non di importanza è costruire un mindset di tipo progettuale. Per mantenere la competitività le aziende devono porsi nell’ottica della necessità di lavorare per obiettivi e organizzarsi per progetti con riferimento a tutti gli aspetti dell’organizzazione, allineando tutti i protagonisti, a partire dai ruoli executive, sugli strumenti e le metodologie più efficaci di Project Management. Una mentalità di tipo progettuale aiuta quindi anche nella gestione di una business unit o di una azienda nel suo complesso, nel senso che la “costruzione” del modo di operare dell’azienda diventa essa stessa un progetto da realizzare, senza dubbio il più importante.
PME propone il modello di consulenza e formazione integrata VAL&C – Value added learning and consulting model, grazie al quale alla consulenza si unisce la formazione di tutte le risorse coinvolte, a tutti i livelli di seniority, in un unico servizio integrato, che permette l’effettiva costruzione di un mindset di tipo progettuale: la comune consapevolezza e padronanza dei metodi e strumenti applicati favorisce l’intelligenza collettiva, ovvero la capacità di condividere e moltiplicare le conoscenze e abilita la capacità di lavorare per obiettivi.

Lo Staff di PME

Iniziare qualcosa di nuovo può essere veramente difficile, soprattutto se si tratta di un nuovo progetto o di un nuovo approccio ad un progetto di cui non si ha alcuna precedente esperienza.
Il “nuovo” implica rischi e sfide, ma per altro aspetto anche opportunità e crescita.
In queste circostanze, è fondamentale avere la giusta mentalità.
Il primo passo è concentrarsi sulla vision. Qualunque sia il punto di partenza di un progetto, sia esso una grande idea o un pensiero estemporaneo, è necessario averne chiara la vision: cosa si propone di realizzare il nostro progetto? La definizione della vision può rivelarsi difficile, soprattutto se l’organizzazione si muove in un campo non ancora familiare, ma l’impostazione di fondo deve necessariamente essere fissata prima di far partire il progetto.
Il secondo suggerimento è di guardare anche fuori dalla propria organizzazione. Sicuramente ci sarà un patrimonio di conoscenze all’interno dell’organizzazione o azienda sui progetti e il lavoro fatto in passato, ma se si sta iniziando qualcosa di nuovo o si approccia un problema in modo diverso, sarà ragionevolmente necessario guardare a esperti esterni all’organizzazione.
Il terzo passo è costruire su ciò che si sa già. Non c’è bisogno di buttare via ciò che è stato fatto prima, al fine di provare cose nuove. I progetti precedenti, nel bene e nel male, sono sempre fonte di lezioni e di valore per l’organizzazione.
Il quarto passo è accettare il fatto che il rischio è inevitabile, soprattutto nei progetti che prevedono qualcosa di nuovo o di diverso dal consueto. Pertanto bisognerà predisporre un solido piano di gestione del rischio, che comprenda fra l’altro un’accurata strategia di comunicazione.
L’ultimo in ordine di elencazione ma non di importanza è costruire un mindset di tipo progettuale. Per mantenere la competitività le aziende devono porsi nell’ottica della necessità di lavorare per obiettivi e organizzarsi per progetti con riferimento a tutti gli aspetti dell’organizzazione, allineando tutti i protagonisti, a partire dai ruoli executive, sugli strumenti e le metodologie più efficaci di Project Management. Una mentalità di tipo progettuale aiuta quindi anche nella gestione di una business unit o di una azienda nel suo complesso, nel senso che la “costruzione” del modo di operare dell’azienda diventa essa stessa un progetto da realizzare, senza dubbio il più importante.
PME propone il modello di consulenza e formazione integrata VAL&C – Value added learning and consulting model, grazie al quale alla consulenza si unisce la formazione di tutte le risorse coinvolte, a tutti i livelli di seniority, in un unico servizio integrato, che permette l’effettiva costruzione di un mindset di tipo progettuale: la comune consapevolezza e padronanza dei metodi e strumenti applicati favorisce l’intelligenza collettiva, ovvero la capacità di condividere e moltiplicare le conoscenze e abilita la capacità di lavorare per obiettivi.

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