Il controllo empirico di processo rappresenta il primo dei sette principi che governano Scrum, ai quali è obbligatorio conformarsi se si intende applicare il framework in maniera appropriata. In altre parole, mentre gli aspetti e i processi di Scrum possono essere modificati per soddisfare i requisiti del progetto o dell’organizzazione che ne fa uso, i principi non sono negoziabili.
Ma cosa significa e in cosa consiste il principio del Controllo Empirico di Processo?
Il controllo empirico di processo fa affidamento sulle tre idee principali di trasparenza, ispezione e adattamento.
La trasparenza permette a chiunque di osservare tutti i risvolti di un qualunque processo Scrum. Questo promuove un flusso facile e trasparente di informazioni in tutta l’organizzazione e crea una cultura di lavoro aperto. La trasparenza si realizza attraverso:
• Una Dichiarazione della Vision del Progetto che può essere visionata da tutti gli stakeholder e dallo Scrum Team;
• Un Prioritized Product Backlog “aperto” contenente le User Story messe in ordine di priorità che possono essere esaminate da chiunque vi abbia interesse, sia esso interno o esterno allo Scrum Team;
• Una Schedulazione del Piano dei Rilasci che può coordinare il lavoro di molteplici Scrum Team;
• Una chiara visibilità dello stato di avanzamento del lavoro del team grazie all’uso di una Scrumboard, di un Burndown Chart e di altri radiatori delle informazioni (information radiators);
• I Daily Standup Meeting, nei quali tutti i membri del team riferiscono cosa hanno fatto il giorno precedente, cosa pianificano di fare oggi ed eventuali problemi che gli impediscono di completare le attività dello Sprint in corso;
• Gli Sprint Review Meeting, nel corso dei quali lo Scrum Team illustra al Product Owner e agli Stakeholder i Deliverable dello Sprint potenzialmente consegnabili.
L’ispezione si realizza per mezzo dell’utilizzo di una comune Scrumboard e di altri radiatori delle informazioni (che mostrano lo stato di avanzamento dello Scrum Team nel completamento delle attività dello Sprint in corso), della raccolta di feedback dal cliente e da altri stakeholder e della approvazione dei Deliverable da parte del Product Owner e del Cliente.
L’adattamento è una conseguenza della trasparenza e dell’ispezione: lo Scrum Core Team e gli Stakeholder apprendono per mezzo della trasparenza e dell’ispezione e poi si adattano apportando miglioramenti al lavoro che stanno facendo (rimuovendo eventuali impedimenti, identificando continuamente nuovi potenziali rischi, stabilendo i miglioramenti fattibili concordati e ricercando costantemente opportunità di miglioramento dei processi e di riduzione delle inefficienze…).
In sostanza l’applicazione del principio del Controllo Empirico di Processo fa sì che le decisioni vengano prese sulla base dell’osservazione e della sperimentazione piuttosto che su una dettagliata pianificazione anticipata. A ben vedere, però, questa caratteristica non si pone in contrasto radicale con la necessità di una pianificazione generale di alto livello (che rimane garantita, a nostro giudizio, dalla dichiarazione della Vision del progetto), andando piuttosto ad incidere sulla delivery del progetto, più snella ed efficiente e quindi di maggiore successo.

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Lo Staff di PME

Il controllo empirico di processo rappresenta il primo dei sette principi che governano Scrum, ai quali è obbligatorio conformarsi se si intende applicare il framework in maniera appropriata. In altre parole, mentre gli aspetti e i processi di Scrum possono essere modificati per soddisfare i requisiti del progetto o dell’organizzazione che ne fa uso, i principi non sono negoziabili.
Ma cosa significa e in cosa consiste il principio del Controllo Empirico di Processo?
Il controllo empirico di processo fa affidamento sulle tre idee principali di trasparenza, ispezione e adattamento.
La trasparenza permette a chiunque di osservare tutti i risvolti di un qualunque processo Scrum. Questo promuove un flusso facile e trasparente di informazioni in tutta l’organizzazione e crea una cultura di lavoro aperto. La trasparenza si realizza attraverso:
• Una Dichiarazione della Vision del Progetto che può essere visionata da tutti gli stakeholder e dallo Scrum Team;
• Un Prioritized Product Backlog “aperto” contenente le User Story messe in ordine di priorità che possono essere esaminate da chiunque vi abbia interesse, sia esso interno o esterno allo Scrum Team;
• Una Schedulazione del Piano dei Rilasci che può coordinare il lavoro di molteplici Scrum Team;
• Una chiara visibilità dello stato di avanzamento del lavoro del team grazie all’uso di una Scrumboard, di un Burndown Chart e di altri radiatori delle informazioni (information radiators);
• I Daily Standup Meeting, nei quali tutti i membri del team riferiscono cosa hanno fatto il giorno precedente, cosa pianificano di fare oggi ed eventuali problemi che gli impediscono di completare le attività dello Sprint in corso;
• Gli Sprint Review Meeting, nel corso dei quali lo Scrum Team illustra al Product Owner e agli Stakeholder i Deliverable dello Sprint potenzialmente consegnabili.
L’ispezione si realizza per mezzo dell’utilizzo di una comune Scrumboard e di altri radiatori delle informazioni (che mostrano lo stato di avanzamento dello Scrum Team nel completamento delle attività dello Sprint in corso), della raccolta di feedback dal cliente e da altri stakeholder e della approvazione dei Deliverable da parte del Product Owner e del Cliente.
L’adattamento è una conseguenza della trasparenza e dell’ispezione: lo Scrum Core Team e gli Stakeholder apprendono per mezzo della trasparenza e dell’ispezione e poi si adattano apportando miglioramenti al lavoro che stanno facendo (rimuovendo eventuali impedimenti, identificando continuamente nuovi potenziali rischi, stabilendo i miglioramenti fattibili concordati e ricercando costantemente opportunità di miglioramento dei processi e di riduzione delle inefficienze…).
In sostanza l’applicazione del principio del Controllo Empirico di Processo fa sì che le decisioni vengano prese sulla base dell’osservazione e della sperimentazione piuttosto che su una dettagliata pianificazione anticipata. A ben vedere, però, questa caratteristica non si pone in contrasto radicale con la necessità di una pianificazione generale di alto livello (che rimane garantita, a nostro giudizio, dalla dichiarazione della Vision del progetto), andando piuttosto ad incidere sulla delivery del progetto, più snella ed efficiente e quindi di maggiore successo.

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