Il Project Management Institute ha pubblicato il rapporto Pulse of the Profession® 2020, il principale sondaggio globale dei professionisti del project management. Questo rapporto traccia le principali tendenze nel project management odierno e futuro, basandosi su una ricerca di mercato originale che raccoglie il feedback e gli approfondimenti di project, program e portfolio manager (nel 2020 3.060 professionisti del progetto, 358 dirigenti e 554 direttori di Project Management Office provenienti da una vasta gamma di settori, tra cui IT, servizi finanziari, governativi, manifatturiero, energia, costruzioni, assistenza sanitaria e telecomunicazioni di varie parti del mondo), unitamente ad un’analisi di dati di terze parti(1).
Un primo elemento che merita di essere evidenziato è che i dati del Pulse of the Profession® 2020 rivelano che l’11,4% degli investimenti viene sprecato a causa delle scarse prestazioni del progetto. Per questo motivo le organizzazioni devono ripensare alcune domande fondamentali: Perché esistiamo? Cosa offriamo? Chi avrà il compito di eseguire il lavoro?
Il rapporto Pulse 2020 rivela un nuovo modo di fare affari. L’inizio di un nuovo decennio si confronta con un mondo pieno di problemi complessi che richiedono ai leader delle organizzazioni di reinventare non solo la natura del lavoro, ma anche il modo di farlo.
Per la prima volta in un rapporto Pulse, i dirigenti hanno individuato i fattori che considerano i più importanti per raggiungere il successo nel futuro. I primi tre sono la agilità organizzativa (35%), scegliere le giuste tecnologie in cui investire (32%) e assicurarsi le competenze appropriate (31%).
Le organizzazioni pronte per gli scenari futuri non sono solo disposte a reimmaginare la propria visione e il proprio scopo, ma anche desiderose di adottare nuovi modi di pensare che permetteranno loro di prosperare nell’Economia di Progetto. La “Project Economy” rappresenta secondo il PMI® lo scenario futuro (e ormai presente) in cui i termini “Economia” e “Progetto” si fondono inscindibilmente perché non esisterà più economia senza progetto né progetto che non contribuisca allo sviluppo economico non solo delle singole organizzazioni, ma del mondo nella sua globalità. Il cambiamento è tanto implacabile quanto pervasivo ed è un fatto che il cambiamento avviene attraverso i progetti. Le organizzazioni stanno quindi andando nella direzione di un cambio di paradigma, in cui i progetti non si affiancano più alle operation, ma sono il modo principale in cui il lavoro viene svolto e i problemi vengono risolti. Ciò che innova, si espande e prospera oggi è il portafoglio di progetti di un’organizzazione. In vari modi, un’organizzazione oggi è i suoi progetti, guidati da moltissimi motivi ed eseguiti con una vasta gamma di approcci, ma incessantemente focalizzati sulla consegna di valore economico e sociale. Questa è la Project Economy.
I dirigenti non stanno più semplicemente preparandosi al cambiamento, ma stanno veramente rifondando le proprie organizzazioni per rendere l’agilità e la creatività parte del DNA dell’organizzazione stessa. Più della metà (53%) delle organizzazioni intervistate per Pulse afferma di dare la massima priorità alla costruzione di una cultura ricettiva al cambiamento.
La velocità dei cambiamenti tecnologici viene classificata tra le prime otto minacce – con il 29% degli intervistati che afferma di essere estremamente preoccupato al riguardo, essendo tutti nel contempo consapevoli di non poter ignorare tale dato. Quando Pulse ha chiesto ai dirigenti su quale area prevedono di concentrare gli investimenti più importanti nei prossimi tre – cinque anni, la maggioranza delle risposte è stata sui progressi tecnologici (49%) e sulla digitalizzazione (44%).
Le competenze digitali non sono più percepite come semplici vantaggi aggiuntivi. Sebbene i project leader non debbano progettare nuove soluzioni, devono disporre di un know-how tecnologico sufficiente per valutare i progressi, esaminare i risultati finali e sostenere il cliente. Questo però non diminuisce la necessità di forti competenze personali, ma anzi l’opposto.
“In futuro, l’intelligenza artificiale farà molto del lavoro amministrativo e di rendicontazione” – afferma Priscila Duarte, PMP®, Technical Delivery Manager in Microsoft, San Paolo del Brasile. “Quindi sarà importante per i project manager investire nelle proprie capacità di leadership e nelle altre competenze personali, perché la necessità di tali abilità non verrà mai meno”.
I dati Pulse mostrano che le organizzazioni stanno dando la massima priorità ai seguenti aspetti dello sviluppo dei talenti a supporto di progetti di successo: Competenze Tecniche (68%), Competenze di Leadership (65%), Competenze di Business (58%), Competenze Digitali (50%).
Questi dati evidenziano che la maggior parte delle organizzazioni pone sostanzialmente sullo sviluppo della leadership la stessa attenzione che pone sulle competenze tecniche. Ciò sta portando a una nuova serie di competenze focalizzate sulla costruzione di relazioni forti. Ad esempio l’empatia: secondo uno studio di Businessolver condotto nel 2019, il 91% dei CEO statunitensi ritiene che questa competenza sia direttamente correlata alle prestazioni finanziarie dell’azienda. Secondo Luca Giraudo, PMP®, senior manager in Accenture, Londra, “I project manager del futuro non saranno meri esecutori di approcci di project management”, per cui “c’è una grande attenzione a sviluppare nuove competenze accanto a quelle esistenti”.
In un’era in cui il cliente è il re, i dirigenti stanno prendendo a cuore le esigenze degli utenti. I dati di Pulse mostrano che il 70% delle organizzazioni pone la massima priorità sulla creazione di una cultura incentrata sulla realizzazione del valore per il cliente.
Il rapporto Pulse mostra che, parlando di valore fornito, le organizzazioni che possiedono capacità molto mature hanno registrato prestazioni superiori a quelle meno mature riguardo ad un numero significativo di metriche chiave del progetto: soddisfazione degli obiettivi/intenti (77% contro 56%), rispetto del budget (67% contro 46%), rispetto dei tempi (63% contro 39%), “deriva dell’ambito” (30% contro 47%), fallimenti di progetto (11% contro 21%).
Ultimo ma non ultimo, il dato emerso sullo sviluppo professionale e la formazione: il 61% degli intervistati del rapporto Pulse riferisce che le proprie organizzazioni forniscono formazione di project management e il 47% ha un percorso di carriera definito per i professionisti del progetto.  Le organizzazioni stanno anche alzando il livello delle aspettative: i dati del Pulse mostrano che più della metà (51%) delle organizzazioni richiedono il possesso da parte dei professionisti del progetto di un qualche tipo di certificazione specifica del loro ruolo.
A conclusione, il rapporto Pulse of the Profession® 2020 mostra che le organizzazioni all’avanguardia adottano tre principi:
• L’abilità è agilità: non importa quanto brillante sia una strategia o quanto stupenda sia un’idea di prodotto se viene messa in discussione da un’interruzione della catena di approvvigionamento o da una nuova tecnologia. Le organizzazioni che sono in grado di fallire rapidamente e orientarsi verso ciò viene dopo sono meglio posizionato per il futuro.
• Regole tecnologiche — Ma influenza delle persone: la maggior parte dei dirigenti sa che le tecnologie emergenti potrebbero fare la differenza tra un anno di svolta e un anno semplicemente buono. Ma le tecnologie dirompenti come l’intelligenza artificiale e il machine learning sono tanto intelligenti quanto lo sono le persone che stanno dietro di loro. Dirigenti e leader di progetto devono avere la formazione, i processi e il talento per ottenere un lavoro ben fatto.
• È il mondo dei project leader: con così tanti cambiamenti, i dirigenti si rivolgono sempre più ai leader di progetto perché li aiutino a trasformare le idee in realtà. E ciò richiede spesso un mix fra competenze collaudate e abilità nuove. Quindi, sì, i professionisti del progetto devono occuparsi dell’automazione e del design thinking, ma non andranno lontano senza le abilità delle persone.

Lo Staff di PME

Il Project Management Institute ha pubblicato il rapporto Pulse of the Profession® 2020, il principale sondaggio globale dei professionisti del project management. Questo rapporto traccia le principali tendenze nel project management odierno e futuro, basandosi su una ricerca di mercato originale che raccoglie il feedback e gli approfondimenti di project, program e portfolio manager (nel 2020 3.060 professionisti del progetto, 358 dirigenti e 554 direttori di Project Management Office provenienti da una vasta gamma di settori, tra cui IT, servizi finanziari, governativi, manifatturiero, energia, costruzioni, assistenza sanitaria e telecomunicazioni di varie parti del mondo), unitamente ad un’analisi di dati di terze parti(1).
Un primo elemento che merita di essere evidenziato è che i dati del Pulse of the Profession® 2020 rivelano che l’11,4% degli investimenti viene sprecato a causa delle scarse prestazioni del progetto. Per questo motivo le organizzazioni devono ripensare alcune domande fondamentali: Perché esistiamo? Cosa offriamo? Chi avrà il compito di eseguire il lavoro?
Il rapporto Pulse 2020 rivela un nuovo modo di fare affari. L’inizio di un nuovo decennio si confronta con un mondo pieno di problemi complessi che richiedono ai leader delle organizzazioni di reinventare non solo la natura del lavoro, ma anche il modo di farlo.
Per la prima volta in un rapporto Pulse, i dirigenti hanno individuato i fattori che considerano i più importanti per raggiungere il successo nel futuro. I primi tre sono la agilità organizzativa (35%), scegliere le giuste tecnologie in cui investire (32%) e assicurarsi le competenze appropriate (31%).
Le organizzazioni pronte per gli scenari futuri non sono solo disposte a reimmaginare la propria visione e il proprio scopo, ma anche desiderose di adottare nuovi modi di pensare che permetteranno loro di prosperare nell’Economia di Progetto. La “Project Economy” rappresenta secondo il PMI® lo scenario futuro (e ormai presente) in cui i termini “Economia” e “Progetto” si fondono inscindibilmente perché non esisterà più economia senza progetto né progetto che non contribuisca allo sviluppo economico non solo delle singole organizzazioni, ma del mondo nella sua globalità. Il cambiamento è tanto implacabile quanto pervasivo ed è un fatto che il cambiamento avviene attraverso i progetti. Le organizzazioni stanno quindi andando nella direzione di un cambio di paradigma, in cui i progetti non si affiancano più alle operation, ma sono il modo principale in cui il lavoro viene svolto e i problemi vengono risolti. Ciò che innova, si espande e prospera oggi è il portafoglio di progetti di un’organizzazione. In vari modi, un’organizzazione oggi è i suoi progetti, guidati da moltissimi motivi ed eseguiti con una vasta gamma di approcci, ma incessantemente focalizzati sulla consegna di valore economico e sociale. Questa è la Project Economy.
I dirigenti non stanno più semplicemente preparandosi al cambiamento, ma stanno veramente rifondando le proprie organizzazioni per rendere l’agilità e la creatività parte del DNA dell’organizzazione stessa. Più della metà (53%) delle organizzazioni intervistate per Pulse afferma di dare la massima priorità alla costruzione di una cultura ricettiva al cambiamento.
La velocità dei cambiamenti tecnologici viene classificata tra le prime otto minacce – con il 29% degli intervistati che afferma di essere estremamente preoccupato al riguardo, essendo tutti nel contempo consapevoli di non poter ignorare tale dato. Quando Pulse ha chiesto ai dirigenti su quale area prevedono di concentrare gli investimenti più importanti nei prossimi tre – cinque anni, la maggioranza delle risposte è stata sui progressi tecnologici (49%) e sulla digitalizzazione (44%).
Le competenze digitali non sono più percepite come semplici vantaggi aggiuntivi. Sebbene i project leader non debbano progettare nuove soluzioni, devono disporre di un know-how tecnologico sufficiente per valutare i progressi, esaminare i risultati finali e sostenere il cliente. Questo però non diminuisce la necessità di forti competenze personali, ma anzi l’opposto.
“In futuro, l’intelligenza artificiale farà molto del lavoro amministrativo e di rendicontazione” – afferma Priscila Duarte, PMP®, Technical Delivery Manager in Microsoft, San Paolo del Brasile. “Quindi sarà importante per i project manager investire nelle proprie capacità di leadership e nelle altre competenze personali, perché la necessità di tali abilità non verrà mai meno”.
I dati Pulse mostrano che le organizzazioni stanno dando la massima priorità ai seguenti aspetti dello sviluppo dei talenti a supporto di progetti di successo: Competenze Tecniche (68%), Competenze di Leadership (65%), Competenze di Business (58%), Competenze Digitali (50%).
Questi dati evidenziano che la maggior parte delle organizzazioni pone sostanzialmente sullo sviluppo della leadership la stessa attenzione che pone sulle competenze tecniche. Ciò sta portando a una nuova serie di competenze focalizzate sulla costruzione di relazioni forti. Ad esempio l’empatia: secondo uno studio di Businessolver condotto nel 2019, il 91% dei CEO statunitensi ritiene che questa competenza sia direttamente correlata alle prestazioni finanziarie dell’azienda. Secondo Luca Giraudo, PMP®, senior manager in Accenture, Londra, “I project manager del futuro non saranno meri esecutori di approcci di project management”, per cui “c’è una grande attenzione a sviluppare nuove competenze accanto a quelle esistenti”.
In un’era in cui il cliente è il re, i dirigenti stanno prendendo a cuore le esigenze degli utenti. I dati di Pulse mostrano che il 70% delle organizzazioni pone la massima priorità sulla creazione di una cultura incentrata sulla realizzazione del valore per il cliente.
Il rapporto Pulse mostra che, parlando di valore fornito, le organizzazioni che possiedono capacità molto mature hanno registrato prestazioni superiori a quelle meno mature riguardo ad un numero significativo di metriche chiave del progetto: soddisfazione degli obiettivi/intenti (77% contro 56%), rispetto del budget (67% contro 46%), rispetto dei tempi (63% contro 39%), “deriva dell’ambito” (30% contro 47%), fallimenti di progetto (11% contro 21%).
Ultimo ma non ultimo, il dato emerso sullo sviluppo professionale e la formazione: il 61% degli intervistati del rapporto Pulse riferisce che le proprie organizzazioni forniscono formazione di project management e il 47% ha un percorso di carriera definito per i professionisti del progetto.  Le organizzazioni stanno anche alzando il livello delle aspettative: i dati del Pulse mostrano che più della metà (51%) delle organizzazioni richiedono il possesso da parte dei professionisti del progetto di un qualche tipo di certificazione specifica del loro ruolo.
A conclusione, il rapporto Pulse of the Profession® 2020 mostra che le organizzazioni all’avanguardia adottano tre principi:
• L’abilità è agilità: non importa quanto brillante sia una strategia o quanto stupenda sia un’idea di prodotto se viene messa in discussione da un’interruzione della catena di approvvigionamento o da una nuova tecnologia. Le organizzazioni che sono in grado di fallire rapidamente e orientarsi verso ciò viene dopo sono meglio posizionato per il futuro.
• Regole tecnologiche — Ma influenza delle persone: la maggior parte dei dirigenti sa che le tecnologie emergenti potrebbero fare la differenza tra un anno di svolta e un anno semplicemente buono. Ma le tecnologie dirompenti come l’intelligenza artificiale e il machine learning sono tanto intelligenti quanto lo sono le persone che stanno dietro di loro. Dirigenti e leader di progetto devono avere la formazione, i processi e il talento per ottenere un lavoro ben fatto.
• È il mondo dei project leader: con così tanti cambiamenti, i dirigenti si rivolgono sempre più ai leader di progetto perché li aiutino a trasformare le idee in realtà. E ciò richiede spesso un mix fra competenze collaudate e abilità nuove. Quindi, sì, i professionisti del progetto devono occuparsi dell’automazione e del design thinking, ma non andranno lontano senza le abilità delle persone.

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