Con il termine Master Plan si identificano – in genere – quelle strategie di indirizzo attraverso le quali soggetti (pubblici o privati) delineano le azioni di programmazione finalizzate all’ottenimento di un risultato atteso, nonché il documento che ne scaturisce.

Il master planning (la pianificazione attraverso la tecnica del master plan) è una attività analitica e creativa, risultato di una serie coordinata di decisioni (il piano o progetto) riguardo alle azioni da compiere per raggiungere obiettivi prestabiliti e dunque un processo che permette a un qualsiasi progetto di iscriversi negli obiettivi generali di un’organizzazione.

Questo processo decisionale organizzato è composto da una parte di analisi mirata di un contesto (il contesto su cui il piano agirà) e da una parte propositiva – creativa: il programma degli obiettivi, la definizione dei modi e delle risorse umane e materiali per attuarli; il sistema di controllo dei risultati attesi.
Il documento Master Plan è il prodotto di tale processo decisionale, gestito attraverso la partecipazione di diversi attori, distinto in fasi e connotato da verifiche e retroazioni.
Lo scopo è quello di indicare gli orientamenti strategici per il futuro di una organizzazione e di definire a grandi linee la sequenza del conseguimento dei principali obiettivi nel tempo, definendo le priorità e ottenendo visibilità all’esterno rispetto alle ambizioni dell’organizzazione (posizionamento competitivo).

La pianificazione attraverso le modalità del Master Plan presuppone l’adozione di una metodologia comune per condurre un progetto. Scelta che può sembrare costrittiva, ma che in realtà permette a tutti gli attori del progetto di condurre congiuntamente un’azione organizzata secondo norme chiaramente espresse. Questa metodologia comune è tanto più importante in quanto gli attori del progetto sono eterogenei e a volte portati a cambiare nel corso del progetto.
L’insieme del processo che porta alla costruzione di un master plan può essere schematizzato in varie fasi connotate da retroazioni ed assimilabile ad un processo d’informazione generalmente articolato come segue:

1. L’analisi (risultato del processo d’informazione: dati-intelligenza-decisione) e il processo decisionale che precede la definizione del Master Plan, che può ascriversi sotto il termine di pianificazione strategica.
Gli output di tale processo sono organizzati mediante master plan propriamente detto, che è un documento tipicamente composto da:
– obiettivi dell’intervento-piano delle risorse
– azioni, linee guida indicative per conseguire gli obiettivi
– schemi grafici e rappresentazioni
– un piano di sviluppo del progetto contenente una valutazione della portata del progetto (mediante la WBS -work breakdown structure- delle attività principali), il cronoprogramma (organizzazione in fasi dell’intervento, generalmente in forma di diagramma di GANTT), ecc.
2. La definizione delle modalità di controllo dello sviluppo mediante un piano dei controlli (tempi, verifica degli obiettivi, risorse). Tale strumento ha il compito di gestire l’incertezza del progetto al momento della sua formazione e le emergenze o le opportunità che si presentano nel tempo, in ordine a diversi aspetti che riguardano le dimensioni strategiche del progetto.

L’esigenza del Master Plan si impone in particolare a fronte di logiche di gestione multiprogetto, e quindi principalmente nel Program Management, che è appunto il coordinamento di un insieme di progetti finalizzati al raggiungimento di obiettivi comuni ed alla produzione di deliverable che ne costituiscono l’output. Il program management può essere visto come un modello di governance per gestire un progetto di vaste dimensioni (programma), di impatto aziendale particolarmente significativo e di lunga durata articolato per progetti e sottoprogetti che ne costituiscono le componenti.
Da questo punto di vista possiamo definire il Master Plan come “il progetto dei progetti” o il “piano dei piani”.

Una delle tematiche in cui il master planning riveste un ruolo di primaria importanza è la gestione del cambiamento (sulla quale rimandiamo all’articolo pubblicato nel nostro blog lunedì 18 luglio – Gestione del cambiamento: una corsa ad ostacoli); si può rilevare infatti che la tendenza a non integrare tutte le maggiori iniziative di cambiamento all’interno di un master plan rappresenta uno fra i principali fattori che possono ostacolare il cambiamento stesso; il che, trasformando il ragionamento in termini positivi, sta a significare che la definizione di un processo di master plan e la sua implementazione costituiscono un fattore critico di successo dell’introduzione del cambiamento, la cui necessità si impone – prima o poi – nel percorso di sviluppo di qualsiasi organizzazione.

Vuoi avere informazioni sui nostri servizi di consulenza e formazione manageriale? Scarica la nostra brochure oppure contattaci.

Lo Staff di PME

Con il termine Master Plan si identificano – in genere – quelle strategie di indirizzo attraverso le quali soggetti (pubblici o privati) delineano le azioni di programmazione finalizzate all’ottenimento di un risultato atteso, nonché il documento che ne scaturisce.

Il master planning (la pianificazione attraverso la tecnica del master plan) è una attività analitica e creativa, risultato di una serie coordinata di decisioni (il piano o progetto) riguardo alle azioni da compiere per raggiungere obiettivi prestabiliti e dunque un processo che permette a un qualsiasi progetto di iscriversi negli obiettivi generali di un’organizzazione.

Questo processo decisionale organizzato è composto da una parte di analisi mirata di un contesto (il contesto su cui il piano agirà) e da una parte propositiva – creativa: il programma degli obiettivi, la definizione dei modi e delle risorse umane e materiali per attuarli; il sistema di controllo dei risultati attesi.
Il documento Master Plan è il prodotto di tale processo decisionale, gestito attraverso la partecipazione di diversi attori, distinto in fasi e connotato da verifiche e retroazioni.
Lo scopo è quello di indicare gli orientamenti strategici per il futuro di una organizzazione e di definire a grandi linee la sequenza del conseguimento dei principali obiettivi nel tempo, definendo le priorità e ottenendo visibilità all’esterno rispetto alle ambizioni dell’organizzazione (posizionamento competitivo).

La pianificazione attraverso le modalità del Master Plan presuppone l’adozione di una metodologia comune per condurre un progetto. Scelta che può sembrare costrittiva, ma che in realtà permette a tutti gli attori del progetto di condurre congiuntamente un’azione organizzata secondo norme chiaramente espresse. Questa metodologia comune è tanto più importante in quanto gli attori del progetto sono eterogenei e a volte portati a cambiare nel corso del progetto.
L’insieme del processo che porta alla costruzione di un master plan può essere schematizzato in varie fasi connotate da retroazioni ed assimilabile ad un processo d’informazione generalmente articolato come segue:

1. L’analisi (risultato del processo d’informazione: dati-intelligenza-decisione) e il processo decisionale che precede la definizione del Master Plan, che può ascriversi sotto il termine di pianificazione strategica.
Gli output di tale processo sono organizzati mediante master plan propriamente detto, che è un documento tipicamente composto da:
– obiettivi dell’intervento-piano delle risorse
– azioni, linee guida indicative per conseguire gli obiettivi
– schemi grafici e rappresentazioni
– un piano di sviluppo del progetto contenente una valutazione della portata del progetto (mediante la WBS -work breakdown structure- delle attività principali), il cronoprogramma (organizzazione in fasi dell’intervento, generalmente in forma di diagramma di GANTT), ecc.
2. La definizione delle modalità di controllo dello sviluppo mediante un piano dei controlli (tempi, verifica degli obiettivi, risorse). Tale strumento ha il compito di gestire l’incertezza del progetto al momento della sua formazione e le emergenze o le opportunità che si presentano nel tempo, in ordine a diversi aspetti che riguardano le dimensioni strategiche del progetto.

L’esigenza del Master Plan si impone in particolare a fronte di logiche di gestione multiprogetto, e quindi principalmente nel Program Management, che è appunto il coordinamento di un insieme di progetti finalizzati al raggiungimento di obiettivi comuni ed alla produzione di deliverable che ne costituiscono l’output. Il program management può essere visto come un modello di governance per gestire un progetto di vaste dimensioni (programma), di impatto aziendale particolarmente significativo e di lunga durata articolato per progetti e sottoprogetti che ne costituiscono le componenti.
Da questo punto di vista possiamo definire il Master Plan come “il progetto dei progetti” o il “piano dei piani”.

Una delle tematiche in cui il master planning riveste un ruolo di primaria importanza è la gestione del cambiamento (sulla quale rimandiamo all’articolo pubblicato nel nostro blog lunedì 18 luglio – Gestione del cambiamento: una corsa ad ostacoli); si può rilevare infatti che la tendenza a non integrare tutte le maggiori iniziative di cambiamento all’interno di un master plan rappresenta uno fra i principali fattori che possono ostacolare il cambiamento stesso; il che, trasformando il ragionamento in termini positivi, sta a significare che la definizione di un processo di master plan e la sua implementazione costituiscono un fattore critico di successo dell’introduzione del cambiamento, la cui necessità si impone – prima o poi – nel percorso di sviluppo di qualsiasi organizzazione.

Vuoi avere informazioni sui nostri servizi di consulenza e formazione manageriale? Scarica la nostra brochure oppure contattaci.

Lo Staff di PME

Iscriviti per rimanere aggiornato

Non perdere offerte o novità sui prossimi corsi.

Leggi al nostra Privacy Policy.