Il successo delle iniziative di un’azienda e quindi della azienda nella sua totalità passa necessariamente da una solida progettualità. Project Management Europa ha pensato tutti i propri servizi partendo da una applicazione consapevole dei più importanti standard e metodologie riconosciute a livello internazionale, arricchiti da un proprio contributo personale che si traduce nello sviluppo di due metodologie proprietarie: SCA® Stakeholder Centric Approach e TTO® Tangible Target Oriented. La crescente diffusa consapevolezza del ruolo giocato dai portatori di interessi nel determinare il successo o l’insuccesso di un progetto è testimoniata dalla introduzione nell’ultima recentissima versione del PMBOK® (V.5) di un’area di conoscenza dedicata alla Gestione degli Stakeholder. Tuttavia l’impostazione data dal PMBOK® evidenzia al tempo stesso un limite, che è quello di considerare gli stakeholder solo come destinatari di comunicazioni, le più corrette e complete possibili, ma pur sempre e solo comunicazioni. Non è un caso infatti che tale area di conoscenza non sia stata pensata e strutturata come un corpo nuovo, ma come il frutto della scissione della precedente area di “gestione delle comunicazioni di progetto”. A nostro parere, invece, nella gestione degli stakeholder c’è, ci può essere molto di più. Si tratta di trasformare gli stakeholder da spettatori in attori del progetto: sono loro, in ultima analisi che, accompagnati da un valido team di Project Management, devono scriverne e firmarne il successo. Questo aspetto del progetto è stato quindi pensato e trattato come un subframework a se stante, applicabile sicuramente come parziale adattamento dello standard del PMBOK®, ma anche unitamente alla metodologia PRINCE2®, o, perché no, in contesti meno strutturati nei quali sia comunque forte la consapevolezza del valore strategico di una buona gestione degli stakeholder. L’approccio PME alle iniziative per il Cliente si basa, quindi, sulla focalizzazione di una variabile fondamentale del processo classico di Pianificazione: la Gestione degli Stakeholders. La centralità di questa dimensione di analisi e di controllo, tramite un approccio specifico e dedicato, garantisce il rilascio di soluzioni più accettate, più efficienti e, in ultima analisi, con più valore per l’intera organizzazione.
 Il progetto viene costantemente misurato rispetto a tre dimensioni fondamentali:
A. Quella relativa al controllo classico del progetto (tempi/costi/ambito/qualità…);
B. Quella relativa al monitoraggio del costante allineamento con le aspettative concordate con gli Stakeholder;
C. Quella legata alle verifiche di termine fase e/o chiusura di progetto per la gestione degli aspetti contrattuali e di allineamento strategico complessivo.
Il metodo PME si basa, quindi, su tre azioni propedeutiche:
  • Individuazione di tutti gli Stakeholder impattati dal progetto o dal servizio da implementare;
  • Identificazione delle aspettative di ogni categoria di Stakeholder individuata;
  • Condivisione dei Criteri e delle Metriche oggettive per la misurazione del costante successo dell’iniziativa per ogni categoria di Stakeholder.

La metodologia T.T.O. (Tangible Target Oriented), che ovviamente non è in contrasto con la prima né tanto meno con i framework riconosciuti e applicati a livello internazionale, ma con questi si integra e si fonde, ruota attorno al principio “da Project Manager a Project Owner”, e quindi ad un nuovo modo di intendere l’organizzazione di un progetto. Il risultato del progetto è L’UNICA COSA CHE CONTA. La gestione del progetto è solo uno strumento per raggiungere il risultato. Quindi se il risultato è la cosa più importante il responsabile del progetto deve essere chi governa il dominio nel quale il risultato riverserà i propri effetti. Il Project Manager diviene quindi una figura altamente specializzata, che fa da supporto al Project Owner (o al Program Owner, nel caso di più progetti). Figure fondamentali nella nuova organizzazione di progetto sono quindi: PO – PROJECT OWNER ownership / gestione / dominio tecnico POM – PROJECT OFFICE MANAGER specialista project management (standard e metodologie) CM – CONTRACT MANAGER specialista legal e contract (compliance) PAC – PROJECT ADMINISTRATOR & CONTROL specialista amministrativo (indici e varianza budget/actual). L’applicazione di questi nostri principi e metodi proprietari, in uno con la piena padronanza e l’utilizzo flessibile ed esperto delle metodologie PMI (PMBoK®) e APMG (Prince2®) ci consente di garantire al cliente risultati tangibili e altamente performanti. Vuoi saperne di più? Hai curiosità, obiezioni, suggerimenti? La tua opinione ci interessa! Vuoi approfondire l’argomento? Contatti o seguici su Facebook  LinkedIn  Twitter  YouTube

Il successo delle iniziative di un’azienda e quindi della azienda nella sua totalità passa necessariamente da una solida progettualità. Project Management Europa ha pensato tutti i propri servizi partendo da una applicazione consapevole dei più importanti standard e metodologie riconosciute a livello internazionale, arricchiti da un proprio contributo personale che si traduce nello sviluppo di due metodologie proprietarie: SCA® Stakeholder Centric Approach e TTO® Tangible Target Oriented. La crescente diffusa consapevolezza del ruolo giocato dai portatori di interessi nel determinare il successo o l’insuccesso di un progetto è testimoniata dalla introduzione nell’ultima recentissima versione del PMBOK® (V.5) di un’area di conoscenza dedicata alla Gestione degli Stakeholder. Tuttavia l’impostazione data dal PMBOK® evidenzia al tempo stesso un limite, che è quello di considerare gli stakeholder solo come destinatari di comunicazioni, le più corrette e complete possibili, ma pur sempre e solo comunicazioni. Non è un caso infatti che tale area di conoscenza non sia stata pensata e strutturata come un corpo nuovo, ma come il frutto della scissione della precedente area di “gestione delle comunicazioni di progetto”. A nostro parere, invece, nella gestione degli stakeholder c’è, ci può essere molto di più. Si tratta di trasformare gli stakeholder da spettatori in attori del progetto: sono loro, in ultima analisi che, accompagnati da un valido team di Project Management, devono scriverne e firmarne il successo. Questo aspetto del progetto è stato quindi pensato e trattato come un subframework a se stante, applicabile sicuramente come parziale adattamento dello standard del PMBOK®, ma anche unitamente alla metodologia PRINCE2®, o, perché no, in contesti meno strutturati nei quali sia comunque forte la consapevolezza del valore strategico di una buona gestione degli stakeholder. L’approccio PME alle iniziative per il Cliente si basa, quindi, sulla focalizzazione di una variabile fondamentale del processo classico di Pianificazione: la Gestione degli Stakeholders. La centralità di questa dimensione di analisi e di controllo, tramite un approccio specifico e dedicato, garantisce il rilascio di soluzioni più accettate, più efficienti e, in ultima analisi, con più valore per l’intera organizzazione.
 Il progetto viene costantemente misurato rispetto a tre dimensioni fondamentali:
A. Quella relativa al controllo classico del progetto (tempi/costi/ambito/qualità…);
B. Quella relativa al monitoraggio del costante allineamento con le aspettative concordate con gli Stakeholder;
C. Quella legata alle verifiche di termine fase e/o chiusura di progetto per la gestione degli aspetti contrattuali e di allineamento strategico complessivo.
Il metodo PME si basa, quindi, su tre azioni propedeutiche:
  • Individuazione di tutti gli Stakeholder impattati dal progetto o dal servizio da implementare;
  • Identificazione delle aspettative di ogni categoria di Stakeholder individuata;
  • Condivisione dei Criteri e delle Metriche oggettive per la misurazione del costante successo dell’iniziativa per ogni categoria di Stakeholder.

La metodologia T.T.O. (Tangible Target Oriented), che ovviamente non è in contrasto con la prima né tanto meno con i framework riconosciuti e applicati a livello internazionale, ma con questi si integra e si fonde, ruota attorno al principio “da Project Manager a Project Owner”, e quindi ad un nuovo modo di intendere l’organizzazione di un progetto. Il risultato del progetto è L’UNICA COSA CHE CONTA. La gestione del progetto è solo uno strumento per raggiungere il risultato. Quindi se il risultato è la cosa più importante il responsabile del progetto deve essere chi governa il dominio nel quale il risultato riverserà i propri effetti. Il Project Manager diviene quindi una figura altamente specializzata, che fa da supporto al Project Owner (o al Program Owner, nel caso di più progetti). Figure fondamentali nella nuova organizzazione di progetto sono quindi: PO – PROJECT OWNER ownership / gestione / dominio tecnico POM – PROJECT OFFICE MANAGER specialista project management (standard e metodologie) CM – CONTRACT MANAGER specialista legal e contract (compliance) PAC – PROJECT ADMINISTRATOR & CONTROL specialista amministrativo (indici e varianza budget/actual). L’applicazione di questi nostri principi e metodi proprietari, in uno con la piena padronanza e l’utilizzo flessibile ed esperto delle metodologie PMI (PMBoK®) e APMG (Prince2®) ci consente di garantire al cliente risultati tangibili e altamente performanti. Vuoi saperne di più? Hai curiosità, obiezioni, suggerimenti? La tua opinione ci interessa! Vuoi approfondire l’argomento? Contatti o seguici su Facebook  LinkedIn  Twitter  YouTube

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